Roma, 1 giugno – “Le gare truccate sono diventate solo un’altra attività per la mafia”. Si è parlato di match fixing e di scommesse illegali a un convegno al Cies, l’International Centre for Sports Studies di Neuchatel, in Svizzera, e Jean-Luc Moner-Banet, direttore generale del Lotto della Svizzera Romanda, ha spiegato la connessione fra le gare truccate e la mafia: “Per queste organizzazioni criminali – ha continuato – è un modo di riciclare i denaro sporco e farne di più, cosa che non si può fare con le tradizionali forme di riciclaggio di denaro sporco, che causano sempre delle perdite. Lo sport è solo uno strumento per la mafia”. Per il Cio è intervenuto il direttore generale, Christophe De Kepper, per la Fifa Marc Cavaliero, direttore del dipartimento disciplinare e di governance, ha dichiarato che la federazione internazionale “ha attivato un gran numero di iniziative per combattere questa piaga, in particolare aumentando la sorveglianza sulle competizioni, collaborando con gli organismi di sorveglianza nazionali e internazionali e anche concentrandosi sulla prevenzione e l’educazione, soprattutto dei calciatori, degli arbitri, dei tecnici e dei loro collaboratori”. Secondo De Kepper “il fenomeno è molto difficile da controllare perché l’80-90% delle scommesse è illegale”.