Roma, 28 maggio – I capi dell’organizzazione di Singapore sono tutti in libertà e potrebbero continuare ad alterare le competizioni calcistiche italiane per guadagnare con scommesse su siti Internet asiatici: è questo uno dei motivi per i quali il giudice delle indagini preliminari Guido Salvini ha emesso una serie di ordinanze di custodia cautelare in carcere, fra le quali quelle per Stefano Mauri e Omar Milanetto. L’organizzazione è infatti guidata da Tan Seet Eng, detto Dan, con i connazionali singaporiani Pho Hock Keng e Cho Ben Huat, ed è all’origine dell’alterazione dei risultati attraverso i cosiddetti “zingari” e gli ungheresi coinvolti nell’inchiesta. Il gip Salvini, nelle motivazioni dell’ordinanza di custodia cautelare relative al quarto troncone della cosiddetta inchiesta Last Bet, scrive inoltre che la difesa di Stefano Mauri, quando il capitano della Lazio fu sentito dalla giustizia sportiva, non è credibile nell’affermare che avrebbe incontrato l’ex calciatore Alessandro Zamperini prima di Lazio-Genoa 4-2 del 14 maggio 2011, una delle partite di A incriminate, solo per consegnargli dei biglietti, ne è credibile nell’affermare di non conoscere il macedone Hristijan Ilievsky, uno degli “zingari”. Così non sarebbe credibile la difesa degli altri calciatori coinvolti, che nelle audizioni della giustizia sportiva si sono limitati a negare. Per alcuni calciatori, inoltre, questo tipo di guadagni illeciti sarebbero considerati una normale integrazione dello stipendio, né ci sarebbe niente di strano a fare questo tipo di cose a fine campionato, a classifiche già delineate. Da segnalare invece che il gip Salvini ha respinto la richiesta di arresto per Giuseppe Sculli, che da alcune dichiarazioni risulterebbe referente di parte genoana per Lazio-Genoa.