“Basta, me ne vado dall’Italia”, poi ci ripensa: “Resto perché voglio giocare, è tutto passato”. Ma le polemiche sulla carta d’identità continuano
Joseph Marie Minala è stato convocato per la prima volta da Reja in occasione del derby, ma è scoppiato un caso dopo aver letto la carta d’identità del giocatore camerunense, che sembra dimostrare più dei 17 anni messi nero su bianco. “Ha talento, ma quanti anni ha veramente?“, si chiedono sul web, accompagnando il tutto con le foto del centrocampista della Primavera biancoceleste. “Basta, me ne vado dall’Italia“, è stato il primo commento pieno di rabbia del giocatore, che poi però ci ha ripendato: “È tutto passato, voglio solo giocare, la cosa che amo fare“. Si è pure affidato a Twitter per esprimere il suo pensiero: “L’invidia è la debolezza dell’uomo e la gente d’animo povero quando si arriva in serie A fa del male agli altri. Forza Lazio“.
Stefano De Martino, responsabile della comunicazione della Lazio, ha commentato il caso Minala: “Quando non c’è nulla da scrivere ci si avventura su queste cose. La società segue un percorso aderente alle regole ed è spiegato dalle documentazioni. Queste illazioni danno fastidio. Lo definisco voyeurismo. Invito i colleghi a trovare un argomento più interessante. Mi dispiace per il ragazzo, ma queste cose succedono solo alla Lazio. Se Minala avesse giocato sull’altra sponda del Tevere non avremmo avuto un articolo del genere. Non c’è nulla da aggiungere e da rispondere a queste illazioni“.
Anche l’agente del giocatore ha voluto dire la sua: “In un primo momento il ragazzo era un po’ spaesato, essendo comunque un giovane che è qui a Roma per imporsi, ma che ha lasciato la famiglia lontano – ha dichiarato Diego Tavano ai microfoni di RadioSei -. All’inizio in effetti la notizia lo ha un po’ scosso, ma ora ci ridiamo su proprio perché sono false illazioni frutto solo di invidie. Tra le altre cose il giocatore è seguito anche dalla nazionale camerunese, quindi non c’è davvero alcun dubbio per quanto riguarda la sua età“.