In AFC a Denver arrivano i Patriots, nella NFC i 49ers proveranno a espugnare Seattle
La sfida fra Peyton Manning e Tom Brady oscura tutto il resto. Al cospetto dei due quarterback più forti della NFL, due icone, fra i più grandi di ogni epoca, quasi ci si dimentica che in campo poi scenderanno due squadre: i Denver Broncos e i New England Patriots.
La finale della AFC aprirà domenica (ore 21 italiane) il penultimo atto del campionato di football americano. Si gioca all’Authority Field, in casa dei Broncos, che in regular season si sono guadagnati la testa di serie numero uno della conference. E ovviamente la bilancia del pronostico pende leggermente dalla parte dei padroni di casa. Ma sarà davvero la sfida diretta fra il trentasettenne Manning (alla sedicesima stagione da professionista, la seconda ai Broncos dopo le 14 agli Indianapolis Colts, 4 volte mvp come nessun altro nella storia, un Super Bowl vinto) e il trentaseienne Brady (quattordicesima stagione sempre nella stessa squadra, 2 volte mvp e 3 Super Bowl vinti)? Non è detto. Destinato a recitare un ruolo chiave sembra LeGarrette Blount, il running back dei Patriots, che in dieci delle ultime undici partite giocate ha avuto una media superiore alle 4 yards per portata. Nella sfida vinta per 43-22 con gli Indianapolis Colts la scorsa settimana, i Patriots hanno corso per 234 yards e segnato 6 touchdown su corse: 4 di questi li ha firmati Blount, che ha corso da solo per 166 yards. Un dato decisamente sconvolgente per una squadra che ha come quarterback uno come Brady.
Ecco perché per i Broncos il nemico pubblico numero uno potrebbe diventare Blount. La difesa di Denver però nelle ultime settimane ha decisamente cambiato faccia: se per gran parte della regular season aveva nelle corse avversarie il suo punto debole (1.626 yards concesse, solo settima in tutta la lega), tanto che per sei partite consecutive gli avversari hanno sempre superato la soglia delle 100 yards, dalla tredicesima settimana (6 partite, compresi i playoff) sono una volta è accaduto. Il perché di questa inversione di tendenza si spiega con tre nomi: il centrale Terrance “Pot Roast” Knighton, il rookie scelto al primo giro del draft Sylvester Williams e il veterano Paris Lenon. Sono stati loro tre l’antidoto della difesa dei Broncos contro le corse.
Al CenturyLink di Seattle, per la finale della NFC, i Seahawks, le teste di serie numero 1 della conference, ospiteranno (ore 0.30) i vicecampioni San Francisco 49ers, arrivati sin qui grazie alle due vittorie fuori casa contro Green Bay Packers e Carolina Panthers. E’ proprio questa l’incognita maggiore del confronto: la favorita contro la squadra più in forma. I Niners sono infatti reduci da 8 vittorie consecutive (la striscia attiva più lunga), sono senza dubbio la squadra più completa della lega, che dalla quarta settimana di regular season vanta il miglior ruolino di marcia assoluto. L’attacco nelle ultime cinque partite ha segnato sempre almeno 23 punti e concesso un solo turnover. E la squadra allenata da Jim Harbaugh è la più vincente in trasferta (8-2). Seattle risponde a questi numeri con il miglior ruolino casalingo della lega e con le due vittorie su tre nei confronti diretti da quando Colin Kaepernick è diventato il quarterback titolare dei Niners nel mezzo della scorsa stagione, per uno score complessivo di 88-35. Seattle dovrà però sperare che il suo regista Russell Wilson torni ai livelli della prima parte della stagione, prima di un calo di prestazioni che però non ha inciso troppo. Resta però il fatto che dal match seguente alla straordinaria vittoria sui New Orleans Saints nella tredicesima settimana, il giovane quarterback (è solo alla sua seconda stagione) non è più riuscito a servire più di un td a partita. Con Percy Harvin reduce da una commozione cerebrale e quindi in dubbio e una offensive line apparsa in affanno, è facile immaginare che Wilson sarà messo sotto pressione dalla linea avversaria. Certo, quando in squadra hai un running back come Marshawn Lynch (140 yards e 2 td segnati ai Saints la scorsa settimana), i grattacapi sono tutti della difesa avversaria.