Sabine Kehm smentisce voci su condizioni ex pilota e vicenda della telecamera
Duri a capire le indicazioni e poco attenti alle esigenze di famiglia e medici, i giornalisti che quasi una settimana stazionano fuori l’ospedale di Grenoble dove è ricoverato Michael Schumacher, hanno dovuto incassare la durissima reprimenda di Sabine Kehm, la storica portavoce dell’ex pilota tedesco. “Dobbiamo evidenziare - ha detto - che ogni informazione non proveniente dai medici che stanno curando Michael o dal suo management non sono attendibili e sono pure speculazioni“.
Un messaggio che è sempre apparso chiarissimo, purtroppo meno a chi interpreta il lavoro di giornalista senza seguire le regole fondamentali della professione. Così ogni voce rischia di diventare una notizia, ovviamente impossibile da verificare. Come per giorni si è parlato di una pericolosa escursione fuori pista come causa del terribile incidente subito dal sette volte campione del mondo di Formula 1, le parole di un ex pilota francese, il semi sconosciuto Philippe Streiff, sono diventate per i giornalisti notizia certa. “Non è più in pericolo di vita“, aveva detto ieri Streiff dopo avere fatto visita a Schumi, concedendosi volentieri e molto a lungo alle attenzioni dei giornalisti.
Parole duramente smentite dalla Kehm: “Le condizioni di Michael rimangono critiche ma stabili“. Quindi, sempre in coma farmacologico e sempre ricoverato nel reparto di rianimazione. E in merito alle indagini della procura di Albertville, che si sta occupando dell’incidente avvenuto domenica scorsa sulle piste della stazione sciistica di Meribel, la Kehm ha specificato che Schumi stava sciando con una telecamera montata sul casco e che l’apparecchio è stato consegnato volontariamente dalla famiglia agli inquirenti.