L’italiano della BMW vince gara-1, poi nelle Supersport muore Antonelli e il Mondiale si ferma
Prima la vittoria di Marco Melandri, poi la tragedia di Andrea Antonelli. Il weekend di Superbike sul nuovo circuito di Mosca, ottava tappa stagionale, è finito prima del previsto, chiuso dalla notizia della morte del venticinquenne pilota umbro nella gara di Supersport, una delle classi minori del Mondiale. La giornata si era aperta con il trionfo del pilota italiano della BMW in gara-1 delle Superbike, funestata dalla pioggia, davanti al compagno di squadra gallese Chaz Davies, ad Alex Baldovini (Ducati) e al britannico Jonathan Rea (Honda).
Nella gara delle Supersport, poi, la giornata di festa per l’Italia si è trasformata in tragedia. “La gara di Antonelli non si doveva correre“, ha poi denunciato lo stesso Melandri. “Era impossibile rianimare, da subito“, ha spiegato il dottor Massimo Corbascio della clinica mobile. Antonelli, finito a terra dopo avere tamponato un altro pilota, è stato travolto a 250 km/h da Lorenzo Zanetti. Il pilota è morto sul colpo
Antonelli aveva cominciato giovanissimo con le minimoto, passando poi alle gare in pista nel 2002. Nell’Europeo Superstock 600 e nella Superstock 1000 era salito per 14 volte sul podio: aveva debuttato nel Mondiale Supersport nel 2012 e nelle qualifiche di Mosca aveva conquistato il quarto tempo.
In conseguenza della morte del pilota italiano, è stata quindi annullata gara-2 delle Superbike. La classifica iridata vede tornare al comando il francese Sylvain Guintoli (Aprilia), oggi sesto, a +4 sul britannico Tom Skyes (Kawasaki), oggi a secco, e a +32 su Melandri.